Il 3 aprile alle 15:00 Fabrica presenta una conferenza online di Haaron Mirza, artista contemporaneo noto per le sue complesse installazioni in cui l’elemento sonoro e quello visivo sono strettamente connessi per creare un nuovo tipo di percezione.
In questa lecture ci parlerà della sua pratica di combinare complementi d’arredo – nuovi o vintage – elettronica, video e musica per generare sculture sonore in una forma d’arte unificata.
Nelle opere di Haroon Mirza onde sonore e luminose e corrente elettrica interagiscono, creando attrito tra loro. Progetta sculture, performance e installazioni immersive, come The National Apavillion of Then and Now (2011), una camera anecoica con un cerchio di luce che diventa più luminoso man mano che aumenta il ronzio e completamente buio quando c’è silenzio. Oppure Dyson Sphere (2022), una versione terrestre di un’ipotetica megastruttura proveniente da un altro mondo, in cui una luce centrale simile al sole alimenta un carapace di pannelli fotovoltaici.
Grande sostenitore dell’interferenza (nel senso di disturbo elettroacustico o radiofonico), crea situazioni che incrociano volutamente i fili. Manipola l’elettricità, un fenomeno vivo, invisibile e volatile, per farla muovere con una melodia diversa e coinvolgendo strumenti come elettronica domestica, vinili, giradischi, LED, mobili, riprese video e opere d’arte.
Nei suoi progetti Mirza riconsidera le distinzioni percettive tra rumore, suono e musica e mette in discussione la categorizzazione delle forme culturali.
“La musica è suono o rumore organizzato”, afferma. “Quindi sono la percezione e il contesto che definiscono il materiale acustico come musica, rumore, suono o solo fastidio” (2013).
La conferenza di Haaron Mirza fa parte del programma di residenza di Fabrica “Archaism” curato da Carlos Casas.
